A qualcuno piace… Poldo

Rosemma, l’arguta e sarcastica penna di Gianni Caffaro, autore di “Il sole era tiepido”, “Attenti alle spine” e “Un sipario per tutti”, è ritornata a incontrare Gaio, il calamaio, e ha prodotto questo nuovo volume che si differenzia dai precedenti perché affianca a nuovi racconti umoristici, pagine di riflessione personale che fanno conoscere nuove capacità dell’autore e che in alcuni casi si possono rispecchiare e ritrovare nella vita di ognuno di noi.
Le vicissitudini forse un po’ bizzarre di questi personaggi sono le protagoniste di “A qualcuno piace Poldo” stampato con i caratteri della Elena Morea Editore e tra realtà e fantasia (molta…) nascono gli scritti di questa raccolta che conclude la trilogia iniziata con “Il sole era tiepido”.
Il primo volume aveva essenzialmente richiami più intimi e delicati, mentre il presente ci porta a vivere un mondo “diverso”, strano e impossibile,
ma proprio per questo piacevole che per qualche attimo ci fa volare serenamente nel sorriso e nella leggerezza.
Nella parte finale di queste pagine si trovano comunque alcuni racconti “più normali” che ci conducono su un binario maggiormente vicino alla nostra essenza di umani in una alternanza di passioni, sensibilità, ricordi, pensieri e qualche immancabile rimpianto che tutti noi viviamo nel cuore.
Se “A qualcuno piace Poldo” si può definire una raccolta di amori… impossibili, il suo autore è una persona che vive nel mondo di oggi aiutandoci con le sue righe a non prendere troppo sul serio il quotidiano che giorno dopo giorno ci troviamo ad affrontare e con cui ci dobbiamo confrontare.
Nella lettura di questo libro vi invitiamo a calarvi nelle vesti del poliziotto o dell’investigatore per capire, prima di arrivare al termine, i reali protagonisti e i “veri” soggetti della storia, nel corso della quale dovrete essere bravi a intuire gli indizi e gli aiuti che qua e là saranno spalmati per agevolarvi nel compito o depistarvi dalla soluzione. Soluzione che in ogni occasione troverete sempre nelle righe finali del racconto.
Buona lettura e… occhio…!?