La panchina della vita – Pensieri e poesie dopo il mio stage a oncologia, di Luca Molinero
€ 12,50 IVA inclusa
Potete vedere la presentazione video del libro su YouTube.
Dopo la descrizione del suo stage a oncologia (v. “Il circo delle farfalle” in questo stesso sito), l’Autore si rivolge di nuovo al pubblico per condividere la poesia del ricordo.
Collana RECOVER
Descrizione
La panchina della vita
Luca Molinero nasce in un paesino del Piemonte in provincia di Torino, ad Avigliana. La panchina è il punto vista sulla sua vita e sul mondo.
Dopo il lunghi anni dedicati al lavoro ritorna alle origini nel suo paese natale e, sedendosi nel giardinetto all’interno del borgo medievale, ripercorre gli attimi della vita offuscati da un grave incidente automobilistico quando aveva 29 anni e da un brutto male alle soglie della pensione.
Non vuole essere un rimpianto dei giorni passati ma il riempimento di una parte di quelli vuoti: come un saluto finale non alla vita ormai trascorsa ma al suo spettacolo concluso in quel momento. Per progettarne un altro che andrà in scena in futuro.
La panchina, uno spazio per la poesia
Luca si alza dalla panchina e si volta per vedere se i ricordi lo seguono, seduti accanto a lui.
I ricordi ritornano, spesso improvvisi, vivi al nostro cuore, richiamati da emozioni, sentimenti situazioni. A volte li sfioriamo con delicata tenerezza, altre volte ci avvolgono di nostalgia, altre ancora, tremiamo nel ricordare i passi del dolore che abbiamo sperimentato e che ci ha cambiati nel modo di vedere la realtà, di sentire emozioni e di amare, altre volte, ancora, con rimpianto perché è davvero passato. I ricordi diventano sogni quando ritornano senza più peso: li chiamiamo sogni e sono desideri che profumano di futuro.
Luca ha trasformato la panchina, oggetto immutabile e silenzioso, quasi invisibile a molti, a luogo della poesia, a luogo del risveglio e della sera, dove indugiare è contemplare il cammino che non era immaginabile nei giorni lontani. Non si siede, Luca al centro della panchina, non vuole togliere lo spazio a nessuno: si siede lasciando gran parte della panchina libera, distende il braccio sul bordo dello schienale quasi ad invitare coloro che passano a sedersi, a sentirsi accolti e chiacchierare insieme. Di cosa? Di ricordi naturalmente.
Anche se non ci si conosce, si possono condividere i ricordi del luogo, della vita comune del paese ove si vive. La panchina attende Luca ogni giorno per risvegliare così un ricordo particolare che, seduto accanto a Luca, piano piano cambia abito, si veste di sogno, di musica che supera timori e paure e rafforza speranza ed ottimismo.
In ogni pagina si percepisce ottimismo, positività desiderio di condividere; questo conta davvero e, non sembra, ma la panchina lo sa, ed è ogni giorno in attesa che Luca si sieda su di lei e trasmetta ottimismo attorno a sé. Sì, “vorrei” è il verbo con cui Luca genera e diffonde la speranza, speranza così necessaria oggi.
dalla prefazione di Angela Dessimone
Come vorrei, che un soffio di vento mi svegliasse al mattino,
e io lo potessi toccare,
e mi accompagnasse di giorno e diventassimo amici,
e ci tenessimo per mano.
Come vorrei, che mi brillasse il cuore!
Che ci brillasse nel cuore.
Cerca anche:
“La panchina della vita” presentata dall’Autore su YouTube..
Quest’opera fa seguito a Il circo delle farfalle – Il mio stage a oncologia.
Informazioni aggiuntive
Dimensioni | 14 × 21 cm |
---|
Reviews
There are no reviews yet.