R. Albertini, Bernardino Drovetti, il piemontese alla conquista dell’Egitto
Albo illustrato.
Descrizione
Un Piemontese a servizio di Napoleone
Bernardino Drovetti, nato a Barbanìa (Torino), segue dal Piemonte l’evolversi della Rivoluzione Francese.
Accantonato il progetto di invadere il Regno di Gran Bretagna, Napoleone assume il comando di una spedizione in Egitto. Glielo assegna dal Direttorio con l’intento di colpire su piano economico e coloniale l’avversario, militarmente più forte, per arrivare a controllare le vie commerciali con l’Oceano Indiano.
Il 1° luglio 1798, eludendo il controllo della Royal Navy, i Franccsi sbarcano ad Alessandria d’Egitto.
Il giovane Bernardino vorrebbe essere con loro.
Soldato e diplomatico
Abbandona lo studio notarile del padre dopo due anni di apprendistato, abbraccia la causa rivoluzionaria unendosi all’armata di Napoleone per combattere nella prima campagna d’Italia (1797). Ottiene la cittadinanza francese e l’anno dopo, nella seconda campagna d’Italia, combatte a Marengo a fianco di Gioacchino Murat, al quale salverà la vita perdendo alcune dita di una mano.
La brillante carriera militare apre all’intreporendente Bernardino Drovetti le porte della politica e i Francesi affidano a Drovetti l’incarico di Console generale in Egitto.
Abile diplomatico, si era guadagnato le simpatie del governatore Mehmet Alì, un Albanese semianalfabeta che verrà proclamato khedivè (una specie di viceré) dell’Egitto.
Con l’appoggio di Drovetti, Mehmet Alì aveva scacciato i britannici nel 1807.
Bernardino Drovetti, esploratore in Egitto
Nel 1811 accompagnando il colonnello Vincent Boutin, inviato da Bonaparte con l’incarico di studiare la situazione militare nell’eventualità di un’ulteriore espansione francese, Drovetti compie il suo primo viaggio nella valle del Nilo dell’alto Egitto.
Con lo speciale permesso di Mehmet Alì, acquista in blocco reperti forniti da altri ricercatori o scovati nei bazar di “antiquari” locali.
Viste le tante richieste, diventerà un collezionista di antichità con l’aiuto dei suoi collaboratori Jean-Jacques Rifaud, Antonio Lebolo e dell’interprete Giuseppe Rossignana.
Nel 1820 incontra Carlo Vidua, figlio del segretario di Stato per gli affari interni del Regno di Sardegna. Esploratore, collezionista, bibliofilo, Vidua intende convincere i Savoia a fare un’offerta
“affinché il Piemonte non sia defraudato della ricca collezione riunita da un Piemontese”.
Informazioni aggiuntive
Dimensioni | 21 × 29.7 cm |
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Collana MISTRAL | Storie minori del Nord-Ovest d'Italia in forma di graphioc novel. |
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